Sistemi di allarme: il 70% delle scuole ne è sprovvisto

Ormai l’elevatissima emergenza riguardante i furti in appartamento spinge sempre più cittadini all’autodifesa.

Va ricordato che anche nelle scuole si verificano sempre più spesso episodi riguardanti furti di attrezzature e atti di semplice vandalismo.

Tale frequenza deriva proprio dall’assenza, nella maggior parte dei casi, di adeguati sistemi di allarme in grado di salvaguardare gli istituti scolastici.

Basti considerare che soltanto nel Lazio, il 70% delle scuole è praticamente alla mercede di chiunque abbia cattive intenzioni, essendo totalmente sprovvista di sistemi di allarme.

Un consigliere regionale di opposizione ha denunciato chiaramente questa situazione, ricordando che da parte delle istituzioni nulla è stato fatto per arginare il dilagare di furti e teppismo.

Furti su commissione, una tendenza che dilaga anche per la mancanza di sistemi di allarme

A Napoli, la situazione è degenerata notevolmente da quanto appurato dalle stesse autorità di polizia, secondo le quali i furti di computer e altri dispositivi tecnologici vengono persino compiuti su ordinazione.

La scarsità di fondi a disposizione degli istituti facilita la possibilità di penetrare nelle strutture scolastiche senza neanche dover temere di essere scoperti a causa della presenza di sistemi di allarme.

A tal proposito si comprende benissimo come proprio i sistemi di allarme rappresentino il miglior deterrente possibile di fronte ai ladruncoli che prendono di mira luoghi chiusi, siano essi case, negozi o scuole.

L’incendio della scuola Oberdan a Roma

Il problema della mancanza di sistemi di allarme è tornato fortemente di attualità a Roma, in particolare dopo l’incendio che ha devastato la scuola Oberdan, causato dallo scavalcamento di un cancello e dall’apertura di una porta grazie a un lucchetto rotto.

Un episodio che ha colpito molto proprio perché giunto a distanza di appena un anno da un episodio analogo.

Tanto da portare all’apertura di una rovente polemica politica e all’interrogazione di due consiglieri circoscrizionali del Movimento 5 Stelle tesa a chiedere appunto l’installazione di un impianto di videosorveglianza in grado di impedire il ripetersi di episodi di questo genere nel futuro.